La nostra storia

Da oltre quaranta anni l’Istituto attraverso i suoi membri e i suoi «sistemi di studio reticolari» conduce corsi di formazione autoriale, e da almeno dieci lavora per dare essi la forma di servizi interattivi fruibili completamente online. Attraverso questi nuovi sistemi di apprendimento – reticolari, ipertestuali e multimediali – gli utenti, anche a distanza, possono apprendere quei principi universali di narrazione e composizione condivisi dai capolavori immortali di ogni tempo e luogo e in ogni forma espressiva; possono studiare, cioè, «come», Ernst Lubitsch, Charlie Chaplin, Alfred Hitchcock, François Truffaut, come William Shakespeare, Oscar Wilde, Eduardo De Filippo, come James Barrie, Lewis carroll, Jean De Brunhoff, come Wolfgang Amadeus Mozart, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Richard Wagner … siano riusciti a creare capolavori immortali.

L’Istituto lavora su progetti e opere di autori classici per formare nuovi classici, perché ritiene – e ha ormai mostrato in anni di studi e progetti – che solo nei capolavori di un autore capace di parlare a generazioni di ogni tempo e luogo si possano trovare gli insegnamenti metodologici necessari per preparare gli umanisti del futuro a diventare nuovi autori studiosi e didatti.

Il primo gruppo di ricercatori dell’Istituto MetaCultura iniziò a svolgere un’attività di ricerca e sperimentazione didattica negli anni ’70, collaborando con Associazioni culturali già esistenti, quali Il “Centro di Ricerca e Sperimentazione Musica in Sabina” diretto da Boris Porena, ma anche con istituzioni culturali quali l’allora “Ufficio Promozione e Decentramento” del Il Teatro La Fenice (poi “Area Formazione Ricerca e progetti speciali”), e con Enti locali quali Il Comune di Modena, il Comune di Roma e la Regione Lazio.

I suoi membri (studiosi di scienze cognitive, antropologiche, narratologiche, autori e insegnanti, esperti di composizione musicale, di narrazione, di composizione audiovisiva, di scrittura pubblicitaria e multimediale, di messa in scena teatrale e cinematografica, di musiche etniche, di editoria digitale, di tecnologie ipermediali e di organizzazione reticolare delle informazioni) già conducevano individualmente ricerche metodologiche e attività didattiche, concernenti la narrazione e la composizione, in chiave intermediale, interdisciplinare e multimediale, sperimentando ogni forma di integrazione espressiva, e ricercando invarianti nella logica stessa del narrare e del comporre.

Nel 1981 l’Istituto MetaCultura venne costituito ufficialmente in forma di «Associazione Culturale non profit» con sede legale a Venezia, raccogliendo diversi studiosi, autori e insegnanti intorno a un articolato progetto, insieme artistico, scientifico e didattico. Il primo gruppo era costituito da Alessandro Pamini, docente di narratologia; Domenico Cardone, responsabile del settore educational del Teatro La Fenice; Giovanni Giuriati, etnomusicologo e docente di etnomusicologia; Pietro Valenti e Luigi Pedroni, rispettivamente direttore e responsabile del settore Scuola dell’ ERT Emilia Romagna Teatro; Renzo Baù, docente di composizione audiovisiva.

Il nome stesso Istituto “MetaCultura” nasce dalla ricerca di quelle «invarianti» che possono essere riconosciute «al di sotto delle variazioni culturali e delle varianti autoriali» come «costanti logiche e metodologiche» del funzionamento della mente umana; quelle regole generali che governano la progettazione di ogni prodotto particolare, e che talvolta vengono definite dagli stessi autori, allo stesso modo dei principi scientifici (forse perché lo sono?), in quanto da loro stessi adottati come presupposti metodologici impliciti o espliciti (ma mai inconsapevoli) nell’attività progettuale e analitica. Si tratta di quei «modi», di comporre e di narrare, che per secoli gli autori, in veste di maestri, trasferivano ai loro allievi-eredi, e che ancora a distanza di tempo permettono ai loro prodotti di non invecchiare ma anzi di continuare a tramandare – anche senza gli autori che li hanno creati – le idee universali in essi racchiuse, e la lezione metodologica che li ha resi dei «classici» immortali.

Le finalità che l’Istituto persegue, e i tipi di attività che intraprende con i propri partner e con il contributo di Enti e utenti sostenitori, sono sempre state di carattere non profit e hanno sempre avuto come destinatario principale il mondo educational. I nostri intenti, oltre ad essere stati presentati, più volte e con il supporto di esperienze esemplari, in occasione di seminari, convegni e pubblicazioni, sono impliciti in ogni nostra iniziativa, in ogni corso, mostra, spettacolo o sistema formativo e didattico da noi realizzati, come potete osservare dalla cronologia analitica delle nostre attività e come potete apprendere dalla vasta documentazione dei nostri progetti realizzati e non.

L’Istituto Metacultura, in quanto Ente non-profit, investe in ricerca metodologica e tecnologica, e di conseguenza in risorse e strumenti per la ricerca; crea, cura e valorizza giacimenti artistici digitali, anche implementando fondi autoriali preesistenti; ricerca, raccoglie, digitalizza ed edita risorse artistiche e scientifiche per esplorare ed esplicitare correlazioni implicite tra di esse; forma autori e iperautori; progetta e sviluppa nuovi strumenti di studio basati su e finalizzati a l’apprendimento di principi narrativi e compositivi condivisi tra testi, creando reti, navigabili online, di correlazioni intra- e inter- testuali; cura innovativi servizi per il mondo educational attraverso la diffusione di sistemi reticolari e-learning per la formazione e la didattica online; forma insegnanti e insegna a studenti; realizza iniziative promozionali per diffondere l’attività e ricercare nuovi collaboratori, partner e sostenitori.

L’Istituto MetaCultura si occupa principalmente di valorizzare archivi di grandi autori classici per trarne strumenti di studio delle straordinarie competenze racchiuse in essi, per trasformarli cioè in «sistemi di studio interattivi e reticolari» che permettano agli utenti di apprendere le medesime regole e soluzioni con cui gli autori hanno creato i loro capolavori, identificandole in essi e utilizzandole come criteri di navigazione tra testi. Attraverso questi sistemi, esplorando le innumerevoli correlazioni che un testo classico stabilisce al suo interno e all’esterno, gli utenti possono scoprire nuovi testi, distanti nello spazio, nel tempo e nelle forme espressive, che tuttavia condividano con esso almeno alcune regole e soluzioni; al contempo possono acquisire regole e soluzioni di validità generale per studiare, confrontare, valutare i testi via via incontrati.

In questa prospettiva l’IMC ha ideato innovativi «sistemi e-learning reticolari», proprio per agevolare l’apprendimento di quei principi universali di narrazione e composizione condivisi dai capolavori immortali di ogni tempo e luogo e in ogni forma espressiva; e rivolge tali sistemi in primis al mondo educational (vedi L’ “Edumediateca”), poi a quello professionale (vedi la “Scuola di Narrazione Poliespressiva”), per contribuire a formare i narratori, gli studiosi e i docenti del futuro.

L’Istituto ha inventato i «sistemi di studio reticolari», per fare in modo che, anche a distanza, gli utenti possano studiare «come» i più grandi autori della nostra tradizione umanistica siano riusciti a creare capolavori immortali in grado di superare ogni confine di spazio e di tempo.

L’Istituto lavora su progetti di autori classici per formare nuovi autori classici, perché ritiene che solo nei progetti di un autore capace di parlare, attraverso di essi, a generazioni di ogni tempo e luogo, siamo rintracciabili con chiarezza gli insegnamenti metodologici necessari per preparare gli umanisti del futuro. A questo scopo assume gli autori di capolavori immortali della narrazione come «maestri virtuali» per creare botteghe e laboratori virtuali e condurre corsi in cui ciò che si studia è quel qualcosa in più che distingue il semplice raccontare una storia dal «come la racconterebbe …» Hitchcock o Lubitsch, Shakespeare o Wilde, Barrie o Collodi, Verdi o Puccini etc.

L’Istituto è stato uno dei primi Enti nel mondo a sperimentare nuovi modelli di sistemi di apprendimento reticolari, ipertestuali, multimediali, lavorando con gli utenti di Teatri italiani, quali La Fenice e l’ERT, e insegnando in Università e Scuole d’Arte.

Ora, attraverso il nuovo Portale, ha creato la prima «Scuola di Arti Narrative» online, per insegnare quelle straordinarie capacità narrative «poli-espressive» che hanno sviluppato maggiormente i grandi autori del teatro musicale; musicisti e librettisti che, lavorando insieme, sono stati capaci di realizzare capolavori che sfruttano al meglio la compresenza di ogni forma espressiva per raccontare e rendere immortali storie archetipiche universali. Nella Scuola intendiamo insegnare come si possa fare oggi, anche con l’ausilio di tecnologie digitali, la vera «multimedialità»: quella, cioè, presente nei soli racconti ove le informazioni sono distribuite su più piani narrativi perfettamente «complementari» tra loro, e in cui a ciascun piano narrativo corrisponda un diverso piano espressivo (musicale, visivo, letterario), al quale vengano affidate le informazioni – inespresse, espresse, comunicate – più adatte per essere veicolate da esso.

Per questo motivo l’Istituto ha lavorato a lungo sui progetti wagneriani di «opera totale», sulle «disposizioni sceniche» verdiane, sui progetti disneyani concepiti come uniche «partiture di musica e immagini», sui progetti sviluppati insieme da Puccini e dai suoi librettisti, sui musical cinematografici di Lubitsch e dei suoi sceneggiatori, e su altre collaborazioni a più mani, come quelle tra i grandi scrittori e i grandi disegnatori e pittori per l’infanzia dell’inizio del secolo scorso (James Barrie e Arthur Rackham, Lewis Carroll e John Tenniel, Alan Alexander Milne e Ernest Howard Shepard, Carlo Collodi e Enrico Mazzanti …) riduttivamente chiamati “illustratori” come se le loro immagini dipendessero dalle parole dei testi e non stabilissero invece una relazione di perfetta complementarità.

Chi già ci conosce sa che ogni «sistema reticolare e-learning» elaborato dall’Istituto costituisce un modello di specializzazione e perfezionamento completo per autori, studiosi e docenti di narrazione, che consente di offrire – in rapporto a un capolavoro universale della narrazione (come Romeo e Giulietta, o Il ventaglio di Lady Windermere, o Tosca, o Rigoletto, o Il flauto Magico…) lezioni di narrazione, di messa in scena, di composizione musicale/letteraria/visiva, considerandolo di volta in volta in rapporto alle sue più grandi messe in scena, alle novelle varianti della medesima fabula, alle illustrazioni e ai quadri dei grandi pittori, alle partiture musicali e alle riscritture implicite in ogni forma espressiva che esso stesso ha ispirato.

Dal momento che l’Istituto assume come oggetto di studio e come risorse primarie i capolavori dei grandi autori classici (del teatro di prosa, del teatro musicale, della narrazione per l’infanzia, della letteratura, della pittura, del cinema), sin dagli inizi ha dovuto anche creare o contribuire a creare gli archivi di risorse autoriali digitali multimediali (relative alle opere di illustratori, narratori per l’infanzia, cineasti etc) necessari presupposti della nostra attività. Essi sono infatti indispensabili per poter creare i «Sistemi di Studio Reticolari E-Learning». Per questo ha creato importanti fondi digitali dedicati ad autori sulle cui opere da anni continua a lavorare, quali Hitchcock, Truffaut, Lubitsch, Welles, Shakespeare, Carroll, Barrie, Rackham, Mozart, De Brunhoff, Puccini, Verdi, Wagner …
Grazie a questa attività collaterale e complementare e grazie a ciò che abbiamo mostrato di poter trarre da tali preziose risorse di archivio, ci è stata offerta la possibilità di lavorare anche su archivi in parte preesistenti, almeno in forma analogica, come quelli rosselliniani, successivamente implementati con ricerche in tutto il mondo.

Per svolgere la propria attività, insieme di ricerca, progettazione e didattica, l’Istituto sin dalla nascita ha formato i propri collaboratori, fornendo loro una specializzazione – altrimenti non ottenibile – oltre la formazione umanistica di base richiesta e presupposta per poter collaborare alla realizzazione dei nostri progetti. Per questo motivo numerosi collaboratori, nel corso degli anni, si sono affiancati al gruppo dei soci fondatori, anche assumendo ruoli autoriali e progettuali.
Con il tempo l’istituto è diventato una comunità di ricerca, studio, progettazione e realizzazione di servizi ed è finalmente arrivato ad operare esclusivamente on line, per consentire così la partecipazione a distanza sia dei collaboratori che degli utenti a tutte le attività dell’Istituto.

Nella sua lunga e articolata attività l’Istituto ha sviluppato e sperimentato nuovi modelli di apprendimento lavorando con gli utenti educational di Teatri italiani quali La Fenice e l’ERT, insegnando in scuole di ogni ordine e grado (dall’infanzia alle superiori), tenendo corsi presso Università italiane e straniere (La Sapienza e LUISS a Roma, Dutars a Venezia, UCLA a Los Angeles), pubblicando testi (Ernst Lubitsch, l’arte della variazione nel cinema – La conversazione Truffaut Hitchcock, un dialogo ininterrotto sul cinema e con il cinema – Alice nel paese degli ipertesti – Il candore nel cinema rosselliniano), realizzando spettacoli (Dialogo a tre voci: Cocteau Rossellini Poulenc, film opera da La voix humaine di Jean Cocteau – Storia di Babar l’elefantino, film concerto dal vivo – Era notte a Roma città aperta: un unico racconto corale da quattro film di Roberto Rossellini – 1943-1945: storie d’Italia tra occupazione e liberazione, una serie audiovisiva composta rimontando otto film di Roberto Rossellini – Rossellini cantastorie: l’universo narrativo dei racconti brevi di Roberto Rossellini) e mostre (Wagner visivo: il ciclo dell’anello del Nibelungo riraccontato da Franz Stassen e Edmund Dulac – Sogni di una Tempesta, le immaginazioni shakespeariane di Arthur Rackham e Edmund Dulac – Roberto Rossellini Arte e Scienza dell’Umanesimo) e soprattutto realizzando oltre cento tra «Sussidi ipermediali» offline e «Sistemi di studio reticolari» online per apprendere la lezione dei maestri della narrazione direttamente dai loro capolavori.

In questo modo l’Istituto si è guadagnato anche, sul piano internazionale, la fama di innovatore sia nel campo della progettazione di strumenti per lo studio delle arti della narrazione, sia nel campo dell’editoria elettronica e dell’e-learning.

L’Istituto è anche considerato un pioniere nella sperimentazione di tecnologie ipermediali nella formazione a distanza (ha progettato i primi iper-manuali elettronici in Italia, che trasformavano ingestibili manuali gerarchici e cartacei in sistemi digitali ad accesso e navigazione non lineare) e nell’editoria elettronica per la creazione di nuovi manuali di studio.

L’Istituto ha creato i primi ipertesti multimediali per lo studio della narrazione audiovisiva (basati sull’opera narrativa e saggistica di Hitchcock e Truffaut e sul sistema di variazioni letterarie musicali e teatrali ideato da Ernst Lubitsch) quando ancora le tecnologie elettroniche venivano (sotto-)utilizzate solo creare solo cd-rom chiusi con database gerarchici, e le opere audiovisive degli autori erano ancora disponibili solo su videocassetta o laser disc.

Dal 1997 al 2011 L’Istituto ha realizzato con il sostegno dell’Area Formazione e Ricerca del teatro La Fenice di venezia” decine di sussidi ipermediali e di sistemi cognitivi elearning che ha distribuito nell’area del triveneto a supporto dei piani educativi del Teatro e dei suoi partner territoriali. Insieme alla formazione degli insegnanti a cui erano affidati i sussidi e i sistemi attività formativa e didattica l’Istituto ha messo a punto una modalità per valorizzare preziose risorse di archivio come quelle del teatro musicale e per realizzare veri e propri manuali di studio delle competenze degli autori che avevano creato i capolavori che il teatro era interessato a far conoscere al proprio potenziale pubblico.

Nel 2005 L’Istituto MetaCultura, in seguito alla donazione da parte degli archivi umanistici rosselliniani da parte di Marcellina De Marchis, prima moglie dello studio e regista, ha potuto creare la “Fondazione Roberto Rossellini per lo sviluppo del pensiero enciclopedico”.
La Fondazione non ha mai avuto una sede fisica perché, nonostante gli venisse assegnata dal Comune di Roma (luogo di nascita di Roberto Rossellini) nell’anno del centenario della nascita di Roberto Rossellini, non è mai stata consegnata.
Dal 2006, anno di costituzione della Fondazione, l’Istituto ha gestito le Celebrazioni per il Centenario della nascita dell’autore creando e dirigendo il “Comitato Nazionale per le Celebrazioni”. In quella occasione, grazie a sovvenzioni e contributi di enti pubblici e privati, ha potuto realizzare numerose iniziative soprattutto a carattere informativo e promozionale (mostre, spettacoli, pubblicazioni) per far conoscere il progetto più importante e purtroppo meno noto di Roberto Rossellini: un “Sistema Polienciclopedico per lo Studio della Tradizione Umanistica”.
Dopo circa venti anni di ricerche dei documenti prodotti e raccolti da Rossellini per realizzare il suo progetto di tessitura del sapere perduto umanistico, l’Istituto MetaCultura, insieme alla Fondazione ha potuto iniziare a progettare, sviluppare e presentare – in numerose occasioni pubbliche, come ad esempio al museo del Louvre e alla Cinémathèque di Parigi – la prima parte esemplificativa del “Sistema Polienciclopedico” rosselliniano.
Grazie alla digitalizzazione e alla progressiva implementazione degli gli archivi rosselliniani abbiamo potuto avviare lo sviluppo del più grande progetto incompiuto di Roberto Rossellini; il più avanzato sistema di apprendimento degli insegnamenti dei grandi autori e studiosi della tradizione umanistica, immaginato dall’ultimo degli umanisti. Questo progetto raccoglie anche il testamento spirituale di Leonardo Da Vinci lasciato implicito nei suoi “Codici”: l’invito a ricercare le relazioni tra i laboratori di ricerca dei grandi umanisti di ogni tempo e luogo, da Socrate a Leonardo, da Alberti a Laborit, a Rossellini. Si tratta di un potente strumento interattivo e implementabile per favorire l’apprendimento delle competenze – scientifiche artistiche e didattiche – dei grandi umanisti del passato e del presente; un sistema reticolare che agevola l’esplorazione delle correlazioni tra opere scientifiche e artistiche distanti nel tempo e nello spazio. Il sistema di studio è stato concepito sviluppando quattro prospettive analitiche, tra loro complementari, identificate nell’opera «docu-filmica» di Rossellini ed esplicitate da lui stesso nel corpus dei suoi studi interdisciplinari (“Le storie leggendarie ed esemplari della Civiltà Occidentale”; “Le storie leggendarie ed esemplari degli Incontri e Scontri tra Civiltà”; “I Sentimenti universali che attraversano le storie leggendarie ed esemplari della Civiltà Occidentale e quelle degli incontri e scontri tra civiltà”; “I Principi di narrazione che governano le storie di ogni tempo e luogo”).
Attualmente l’Istituto e la Fondazione stanno ricercando risorse e partnership per completare il Sistema e renderlo interamente disponibile, online, al mondo educational.

Insieme alla “Fondazione Roberto Rossellini per lo sviluppo del pensiero enciclopedico”, l’Istituto ha elaborato, sperimentato e sviluppato numerose versioni prototipali, prime versioni e modelli di funzionamento dei sistemi di apprendimento on line dai quali è nata la piattaforma metodologica e tecnologica con cui l’Istituto ha iniziato a distribuire online, attraverso il nuovo portale, sia i titoli fin qui realizzati (di cui via via si realizzeranno nuove versioni reticolari implementate e riscritte per la piattaforma online) sia i nuovi titoli previsti dal nostro piano di lavoro.
Nel 2009 l’Istituto ha avviato il progetto “Laboratorio Shakespeare” con un piccolo aiuto da parte dell’ERT Emilia Romagna Teatro interessato a organizzare una serie di iniziative per promuovere la conoscenza dell’opera shakespeariana presso il proprio pubblico e le scuole del circuito aderente all’attività educational del teatro stesso. Insieme a una mostra che ricostruiva l’intreccio della Tempesta di Shakespeare attraverso l’opera di due grandi illustratori e a una serie di seminari intensivi per insegnanti realizzammo alcuni sistemi dedicati a Shakespeare da cui sono nate le versioni più articolate e pensate per la fruizione online che stiamo elaborando per la bottega online dedicata al teatro di prosa.